Nazionale

Arbitri Mondiali: presenti ma senza fischietto e divisa

Una presenza fuori dagli schemi e una novità ai Mondiali antirazzisti: le giacchette nere del calcio Uisp a bordo campo. Ecco le loro voci
Il fischietto c’è, il cronometro anche, ma i cartellini rimangono sempre in tasca e non è necessaria nemmeno una divisa. E’ solo una delle (tante) anomalie positive dei Mondiali Antirazzisti in corso di svolgimento a Bosco Albergati, nel Modenese, dove, Insieme a 4 mila giovani provenienti da tutto il mondo e 220 squadre, ci sono anche loro, gli arbitri molti dei quali del calcio Uisp, volontariamente a disposizione da tutta Italia. In una manifestazione come questa, però, anche i direttori di gara sono fuori dagli schemi: niente divise, solo un placido sguardo a minuto e punteggio, perché per il resto non c’è bisogno d’altro.

Le squadre, infatti, seguono come prima regola il fair play, anteponendo l’aggregazione e l’orgoglio di far parte di una manifestazione per tanti versi unica ad ogni spirito competitivo. Ma anche il ruolo dell’arbitro, in una rassegna del genere, è importante: c’è da coordinare, da gestire tempi e ritmi, e registrare risultati e marcatori da riportare all’organizzazione. Viene da sé, quindi, che in un evento di questo tipo gli arbitri siano del tutto sui generis. C’è ad esempio Lukas, che viene da Bielefeld (Germania), che dopo aver partecipato negli scorsi anni ai Mondiali in veste di calciatore quest’anno ha deciso di ripresentarsi in Italia in qualità di arbitro, dopo il forfait del suo team: “Non potevo pensare di mancare, anche arbitrare è divertente, perché alla fine l’importante è stare insieme”, racconta. Oppure c’è Paola (nella foto), giovane studentessa sarda trapiantata a Napoli, che per motivi di studio ha deciso di approfondire la tematica dello sport come veicolo di integrazione: “Ho letto l’annuncio di ricerca di arbitri sul sito dei Mondiali, seguo da sempre il calcio e lo sport in generale da cestista, e quindi eccomi qua – spiega - Partecipare ai Mondiali è comunque un’esperienza di vita, oltre che formativa”.

Infine ci sono loro, gli arbitri Uisp, che durante la stagione si occupano dell’attività sportiva vera e propria, e che hanno raccolto l’appello dell’associazione ad essere presenti a Bosco Albergati, per dirigere partite del tutto particolari: “Si sono messi in gioco, e di questo non possiamo che ringraziarli – spiega Alessandro Baldi, responsabile Calcio Uisp nazionale - Il nostro è uno sport dal linguaggio universale, e come tale richiede il contributo di tutte le componenti. Parlare di arbitri in un contesto del genere suona forse un po’ forzato, ma al tempo stesso il loro ruolo resta imprescindibile e prezioso”. (di Fabio Spaterna, redazione Uisp Lombardia)

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